Tuesday, November 16, 2010

Can Trapezius Cause Dizziness?

Our translation of an article on the struggle of textile workers in Bangladesh in 2010, translated from "Partisan"

The "Canuts" of the XXI century!
BANGLADESH - WOMEN IN STRIKE
(translation from French - from "Partisan", November 2010 - No. 4)

[The labor movement in the early nineteenth century witnessed a major change with the struggle of "Canuts", ie the workers of Lyon silk manufacturers]

In Bangladesh, there are 455 large textile factories which employ 4 million workers , mostly women. Women represent 80% of the workforce of the textile industry, are subject to imprisonment and assault.
these workers (men and women) are the lowest paid WORLD, take about 18 € a month (less than one euro a day). During the last five years, the basic necessities such as rice, wheat and rents have increased by about 43%. Workers who are members of trade unions in the textile sector are about 100,000 (one out of 40), but the claim unit of 55 € per month has led to more unity in membership and a struggle. These factories producing for Wal-Mart, Marks and Spencer, Carrefour, Zara, ... produce for our brands! [1]
The employer has "invited" the union leaders to a meeting by offering a monthly salary of € 33. If some unions have accepted the more radical unions have refused, considering that this ridiculous sum is insufficient for the survival of the workers.

WORKERS Hang in there, blocking roads, burning factories and raw materials, destroy the machines. Since the beginning of 2010, lavoratori hanno perso la pazienza. Con la crisi, si è aggravato ancor più il deterioramento delle condizioni di lavoro e di sfruttamento, dovute all’aggravarsi della concorrenza tra i paesi. Questa la motivazione di questa esplosione. Da alcuni mesi, gli operai si stanno battendo con la polizia in tutte le città del paese. La polizia è stata rinforzata da una sezione militare speciale (forza rapida di intervento) e da una milizia speciale armata di stanza nei pressi delle officine (Ansars).

I PADRONI DEL TESSILE MINACCIANO… di delocalizzare . Ad un sindacalista inglese, il ministro del lavoro racconta la sua impotenza: “ Il problema in Bangladesh è che le multinational retailers do not pay these higher wages. Each year, multinationals prices fall, and also push down wages. You must control the corporations, if you want to help the textile workers. " [2]

ORGANIZATION. The weakness of the movement, is that it has a unified leadership. [3] In Bangladesh, there are 6,000 trade unions in competition with each other, with a few trade union coalitions. The money comes mainly from Europe or the United States of America, and here the fight to receive these funds.
The party [allegedly] British Communist (journal Morning Star). Molto riformista, sostiene la lotta degli operai del tessile, ma non ne sostiene le loro azioni più violente. I veri comunisti non possono solo battersi per dei salari migliori, si danno come obiettivo nel corso della lotta la costruzione di un’altra società, e la Storia ha dimostrato che questo non si può fare in maniera legale e pacifica.
Ci sono partiti maoisti, legati alla guerra popolare in India, che partecipano a delle azioni armate, come il PBSP MUG-Bangladesh, ma non sappiamo bene come sia il legame tra la lotta dei lavoratori del tessile e la lotta armata. I lavoratori del tessile del Bangladesh hanno imparato rapidamente nella lotta di classe, la legalità, l’illegalità, la resistenza allo Stato, come si può apprendere in tutta la durata di una vita. Non si può accontentarci di dire che bisogna lottare, bisogna passare ad un'altra tappa della lotta contro le multinazionali mondiali. [4] Sosteniamo la lotta degli operai del tessile in Bangladesh.
Viva l’internazionalismo proletario !

Traduzione a cura del Circolo operaio di Proletari comunisti – Venezia

[1][nel testo originale la parola “nostri” era in maiuscolo, noi la teniamo minuscola perché non siamo così idioti dal pensare alla bandiera nazionale quando si tratta di marchi di aziende capitalistiche, dato che peraltro il capitalismo è il primo motore guerrafondaio della Storia ad aver mosso guerra al concetto di nazionalità, n.d.T.]
[2] [ovviamente il governo del Bangladesh è strettamente legato all’Occidente, ma l’articolista rappresenta una realtà viziata principalmente dalle multinazionali per significare che poi sono esse che dettano legge, e non certo, nemmeno, il governo stesso, n.d.T.]
[3] [anche qui la rappresentazione dell’articolista al problema –la unità del movimento sindacale- astrae dalla storia concreta del Bangladesh nonché in un certo senso anche dalla necessità che ha ogni movimento di svilupparsi dal basso per essere tale, determinando poi una guida, e non certo dandosi la priorità to "unite" with the opportunists and sold, such a problem we have in Italy, ndt]
[4] [here we see how fellow "Partisan" never put in their article, the term "imperialism" , which multinational companies was the "natural" product first, because here this fellow "Partisan," flirt with the movement of "global justice", which abhors the term "imperialism", ndt]

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